Il mese di gennaio 2024 ha segnato un nuovo record per i volumi di scambio di Bitcoin sulla blockchain. Secondo i dati di Arkham Intelligence, il volume totale in dollari è stato di oltre 1.200 miliardi, il più alto da settembre 2022, quando la bolla speculativa di FTX era ancora in corso.

Il volume di gennaio 2024 è triplicato rispetto a quello di settembre 2023, quando era sceso sotto i 600 miliardi, e ha superato quello di dicembre 2023, quando era tornato sopra i mille miliardi. Si tratta di livelli in linea con quelli di novembre 2020 e dicembre 2017, ovvero i mesi dei picchi delle due precedenti bullrun.

Fattori che hanno favorito il boom dei volumi

Il boom dei volumi di Bitcoin a gennaio 2024 è stato favorito da diversi fattori, tra cui la forte domanda da parte degli investitori istituzionali, la crescita degli ETF basati su Bitcoin, la maggiore adozione da parte di paesi come l’India e il Brasile, e la stabilità del prezzo sopra i 50.000 dollari.

Conseguenze del volume elevato: commissioni in aumento

Tuttavia, il volume elevato ha anche comportato un aumento delle commissioni di rete, che hanno raggiunto una media di 15 dollari per transazione, il doppio rispetto a dicembre 2023. Questo potrebbe limitare l’uso di Bitcoin per le transazioni di piccolo valore e incentivare l’adozione di soluzioni di second layer, come la Lightning Network, che offrono maggiore velocità e minori costi.

ETF: il focus principale per Bitcoin

La maggior parte degli analisti prevede che BTC possa subire una correzione del prezzo prima di riprendere la salita, e questo scenario rimane il più plausibile fino al recupero dei $44-45k.
Tuttavia, BTC ha beneficiato di alcuni fattori ribassisti che non sono riusciti a spingerlo a livelli più bassi, come la pressione di vendita proveniente da GBTC.

Se BTC dovesse superare i 45mila dollari, allora il prossimo obiettivo sarebbe rappresentato dai $60k, il massimo storico raggiunto in precedenza.

Un fattore chiave per il rialzo di BTC potrebbe essere il miglioramento continuo dei dati sugli ETF spot, che nell’ultima settimana hanno mostrato una forte riduzione degli outflow da GBTC, e un incremento degli inflow per i prodotti di BlackRock e Fidelity.

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