Sony, il gigante dell’elettronica e dell’intrattenimento, ha annunciato il 12 settembre 2023 una nuova iniziativa congiunta per creare una blockchain che mira a essere la “colonna portante dell’infrastruttura globale Web3”.
La nuova società, creata con Startale Labs, una startup di sviluppo Web3, mira a fornire “servizi a valore aggiunto” in diversi settori.
Cos’è Sony Chain, la nuova blockchain di Sony
La blockchain, chiamata Sony Chain, sarà basata sulla tecnologia Astar, un protocollo di livello 2 che consente transazioni veloci ed economiche su Ethereum. Sony Chain sarà compatibile con gli standard ERC-20 ed ERC-721, che sono alla base dei token non fungibili (NFT) e delle applicazioni decentralizzate (dApp).
Sony ha annunciato che la sua divisione IT, Sony Network Communications, impiegherà la sua competenza in “IoT, AI e soluzioni innovative” per contribuire a realizzare “un’infrastruttura globale per l’era Web3”. L’azienda ha inoltre dichiarato di voler “favorire la generazione di nuovi valori e servizi” in diversi ambiti, tra cui l’educazione, la musica, il gaming e la finanza.
Il background di Sony nella blockchain
Sony non è nuova al mondo della blockchain. La società ha iniziato a lavorare a soluzioni basate su blockchain per la gestione dei diritti dei contenuti digitali nel 2018. Nel 2020, la società ha avviato dei progetti pilota per piattaforme basate su blockchain per gruppi pop giapponesi (J-pop) nel suo gruppo Sony Music.
Sony si unisce così a una lunga lista di aziende giapponesi che si stanno interessando al Web3, alla blockchain, al metaverso e agli NFT.
Tra queste, ci sono il produttore di orologi e di elettronica Casio, che ha annunciato di lanciare una linea di NFT per la sua linea di orologi G-Shock, e i giganti dello sportswear Mizuno e Asics, che hanno precedentemente svelato i loro piani per gli NFT.
Cosa ci aspetta nel futuro di Sony Chain
La blockchain di Sony è prevista per il lancio nel 2024. La società ha dichiarato di voler “collaborare con vari partner” per espandere il suo ecosistema e “contribuire alla realizzazione di una società sostenibile e inclusiva attraverso la tecnologia Web3”.
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